
In un remoto passato, provammo a costruire degli ambienti sottomarini dove abili scienziati e scienziate avrebbero condotto studi sulle piante e animali dell’oceano. Nel ritrovare questo antico laboratorio sottomarino, tra i suoi appunti è stato ritrovato anche un misterioso frammento: un campione biologico sconosciuto.
La scienziata aveva iniziato ad analizzare quel campione, incuriosita dalle sue strane proprietà. Studiando le cellule e il loro DNA, iniziò a sospettare che quell’organismo potesse sopravvivere in ambienti estremi o addirittura produrre ossigeno in condizioni dove le altre forme di vita non potevano farlo.
Da lì partì la sua ricerca: attraverso esperimenti di chimica, biologia e fisica cercò un modo per ricreare o potenziare il processo di produzione di ossigeno per alimentare le bombole dell’avamposto e per garantire la sopravvivenza nelle profondità oceaniche.