
In un mondo dove le parole non esistono più: un vuoto fatto di silenzi, dove il significato è svanito, ogni cosa — strade, oggetti, persino i pensieri — è diventata impalpabile. In "La Canzone dei Nomi", Jedediah Berry intreccia la fantasia con riflessioni profonde: sul potere delle parole, sulla fragilità della realtà, sul pericolo dell’invisibilità e sulla forza della narrazione come atto ribelle. Berry racconterà come il linguaggio non sia solo uno strumento di comunicazione, ma il tessuto stesso del mondo — e di cosa accade quando cominciamo a riassemblarlo, parola dopo parola.