
Durante una sessione di Dungeons & Dragons, o di qualunque altro gioco di ruolo, giocatori e master attivano un complesso insieme di processi cognitivi. L’uso di mappe e griglie per miniature coinvolge la percezione; l’attenzione, soggetta a calare anche in momenti critici, può essere mantenuta con accorgimenti narrativi; interiorizzare regole articolate richiede apprendimento; la memoria permette di ricordare intrecci e dettagli della campagna; il pensiero opera nel rappresentare mondi immaginari e nel prendere decisioni. Considerando le differenze a livello di individuo e di gruppo (e ricordando che lo scopo è divertirsi), osservare il gioco di ruolo in questa prospettiva può fornire spunti per arricchire l’esperienza al tavolo e aiutare il master a fare scelte più consapevoli nella progettazione e nella conduzione delle sessioni.
Giorgio Gronchi
Giorgio Gronchi è professore associato presso l’Università di Firenze dove insegna Psicologia delle Decisione. È stato visiting scholar presso la Brown University. Si occupa di pensiero e di modelli computazionali in psicologia. Ha svolto attività di consulenza e formazione relativamente all’interazione uomo-computer e alla psicologia cognitiva applicata.