
I Visions of Atlantis, band symphonic/power metal originaria dell’Austria, si confermano tra le realtà più affascinanti e dinamiche della scena metal europea. Attivi dal 2000 e con una discografia in continua evoluzione, hanno saputo rinnovare il genere fondendo orchestrazioni cinematografiche, voci potenti e un immaginario narrativo ispirato al mondo piratesco. Il gruppo, guidato dalla magnetica voce di Clémentine Delauney e dal versatile cantante Michele Guaitoli, ha raggiunto una nuova coesione artistica a partire dal 2018 con una formazione stabile che comprende Christian Douscha alla chitarra, Herbert Glos al basso e Thomas Caser alla batteria. Questa sinergia si è espressa pienamente nell’album Pirates (2022), accolto con entusiasmo da pubblico e critica, e potenziata nel seguito Pirates II – Armada (2024), un’opera che amplia l’universo epico della band con una narrazione intensa, brani monumentali e videoclip spettacolari. Visions of Atlantis non sono solo musica: sono un’esperienza visiva e narrativa completa. I loro live uniscono potenza sonora e spettacolo scenico, come dimostra il successo di Pirates Over Wacken, il live album registrato durante la loro performance al celebre festival tedesco. Con tour che hanno toccato le principali città europee, tra cui Milano, Bologna e Roncade, e la partecipazione ai principali festival del settore, la band ha consolidato il suo seguito internazionale. Ogni concerto è un viaggio immersivo tra mari in tempesta, battaglie simboliche e libertà conquistata, in cui la musica diventa racconto e la scena si trasforma in teatro epico. Visions of Atlantis è oggi una delle band più rappresentative e visionarie del metal sinfonico moderno, capace di parlare al cuore degli ascoltatori attraverso melodie potenti e mondi immaginifici.
Il gruppo prosegue il suo cammino tra produzioni sempre più raffinate e una forte identità artistica. Il loro messaggio di coraggio, ribellione e rinascita continua a risuonare con forza, portando con sé un’eco di onde, fuoco e sogno.
Ph. credits ROBERT EIKELPOTH; edit by BLAKE ARMSTRONG